Venerdì 31 gennaio alla Libreria Caffè Letterario Mangiaparole, in Via Manlio Capitolino 9 a Roma (Metro Furio Camillo), il fumettista Andrea Guglielmino ha presentato i suoi albi della linea RISHORRORGIMENTO, edita da Emmetre Edizioni.
L’idea, innovativa e geniale, è stata quella di far incontrare i personaggi più noti della storia del Risorgimento italiana con figure classiche della letteratura, del cinema e dell’immaginario pop e horror: gli zombi, Frankenstein, Mickey Mouse, Il corvo.
La serie comprende a oggi GARIBALDI VS ZOMBIES, GARIBALDI VS MICKEY, GARIBALDI VS FRANKENSTEIN e GARIBALDI RISORGIMENTO, ma è destinata presto a completarsi con perle del calibro di NINO BIXIO CACCIATORE DI VAMPIRI e GIUSEPPE MAZZINI LUPO MANNARO ITALIANO A MARSIGLIA.
È intervenuto durante l’incontro anche il disegnatore Riccardo Frezza (attore), ha moderato Francesco Fasiolo (giornalista Gedi Visual, saggista).
Wonderyou ha avuto il piacere di dialogare con Andrea Guglielmino:
Raccontaci della linea Rishorrorgimento? È un gioco di parole che connette anche vari generi?
Intanto spieghiamo il nome: i personaggi del Risorgimento italiano, che sono così iconici, come Garibaldi, Mazzini, Cavour… pensiamo a Garibaldi che sulle confezioni del sigaro toscano sembra un supereroe…
Quando ho ideato il primo albo non avevo ancora una firma nel mondo del fumetto ed ero sprovvisto del protagonista: non potevo usare Batman, Dylan Dog, e neanche l’uomo ragno.
Mi serviva qualcosa, un’icona forte, la cercavo in ogni dove. Nella mia testa doveva comunque essere più famoso di me.
In quel periodo fumavo il sigaro toscano, ora ho smesso, e grazie a questa immagine mi sono illuminato, come doc Brown in ‘Ritorno al Futuro’ in piedi sul water attaccato all’orologio.
Dunque, l’ho visto e ho detto “questo è capitan Italia”, questo è ciò di cui ho bisogno! Di fatto il nostro asso già ce l’abbiamo, è il nostro supereroe, avventuriero (come lo vogliamo chiamare). Mi interessava il valore iconico del personaggio In quel momento storico andavano di moda le pellicole di zombi e mostri “storiche”, come “orgoglio, pregiudizio e zombie”, oppure “Abraham Lincoln cacciatore di vampiri”… così è nato il primo progetto con l’idea di creare anche il seguito e un universo circostante… ‘Garibaldi vs Frankenstein’, ‘Nino Bixio cacciatore di vampiri’, ‘Giuseppe Mazzini Lupo Mannaro Italiano a Marsiglia’ e via discorrendo. Tutti pubblicati da emmetre edizioni.
Chi è il tuo preferito tra i personaggi della serie?
Adesso la serie è tutta incentrata su Garibaldi, co. una titolazione, un logo, quindi si potrebbe pensare che sia palesemente lui uno dei miei personaggi preferiti, e sicuramente in termini di iconicità è veramente molto sfruttabile. Bisogna dire che è stato molto divertente anche truccarlo come il corvo in ‘Garibaldi Risorgimento’, con la camicia rossa e gli anfibi, perché appunto risorgeva nell’Italia degli anni’90, quindi un bel mix, insomma è sicuramente lui che ha dato lo start a tutto. Ma anche a Nino Bixio tengo parecchio. L’ho già scritto. Bisogna produrlo. Vedremo…
Com’è il tuo rapporto con il tempo?
Dipende da cosa si intende: intanto è una convezione umana, cioè mi chiedo spesso: ” se morissero tutti gli esseri umani esisterebbe effettivamente ancora il tempo!?”
È una nostra percezione, il tempo esiste e non esiste.
Detto ciò, ho scritto un saggio sulla saga cinematografica di “Terminator”, incentrata sui viaggi nel tempo, ed in questo caso, viene visto come una sorta di macchina da riavviare: come quando non funziona più il computer e solo grazie ad un punto di ripristino si risolve la situazione; pertanto nell’opera cinematografica, i Terminator sono mandati indietro nel tempo per cercare di rispristinare la storia come conveniva alle macchine.
Ho iniziato a fare fumetti tardi… ma sto recuperando bene!
Invece, il tempo giornaliero è un disastro (ride)!
Lavoro come giornalista, scrivo le mie cose, faccio il papà. Insomma, non è facile alla fine della giornata far quadrare il tutto ma sento che sono nato per fare tutto quello che faccio quindi si continua cercando di far sempre meglio!
Infine, non ho problema con il concetto dell’invecchiamento, perché ha portato saggezza e arricchito:
Hai attraverso momenti difficili nel tuo ambito/ambiente lavorativo?
E se sì come sei riuscito ad “accettare quell’istante” e continuare a perseverare?
I momenti difficili nel lavoro ci sono sempre: posso dire che in un primo momento ero io ad autosabotarmi: non credevo che sarei stato bravo a scrivere fumetti, e mi sono lasciato influenzare da chi mi diceva che non poteva essere un vero lavoro.
Quando si scrive, a volte le idee non portano da nessuna parte. Anche questa può essere una difficoltà.È come con i sentimenti: non bisogna forzare, il tempo rivela ogni cosa.
Com’è nata la passione per i fumetti?
È nata molto presto, grazie a mia madre. Debbo dire che è stata il motore per molte delle mie passioni, ma adesso non c’è più.
Avevo tra i 4 e i 6 anni e giocavo sempre con un pupazzetto dell’uomo ragno, era il mio migliore amico, immaginario e mia mamma mi leggeva sempre i suoi “giornaletti”. Perciò è nato subito questo attaccamento, quasi viscerale.
Con il passare del tempo, poi ho continuato a svilupparla, ovviamente il primo istinto era quello di disegnare, piuttosto che scrivere, ho frequentato la scuola romana dei fumetti, in parallelo all’università di lettere e filosofia. Presto ho capito che pur avendo una mano felice, disegnare non era il mio destino: troppe ore seduto dietro a un tavolo… avevo bisogno di altri spazi. Ho capito però che i fumetti, prima di essere disegnati vanno sceneggiati, proprio come un film. Ho trovato il mio mondo. Era quello che volevo fare.
Abbiamo letto che nel 2014 hai illustrato il primo libro per bambini “Mastro tasso e il suo cappello. Secondo te cosa possono (e se)insegnare i bambini agli adulti?
Lo scrisse una mia amica, Ilaria Mainardi, e io l’ho illustrato, ma al tempo ero lontano dal mondo dei bambini, quindi ho cercato immedesimarsi al meglio nel loro mondo. Mi sono ingegnato con Photoshop, sempre tra mille impegni. Dunque, penso proprio di esserci riuscito, dopotutto sono io stesso, come tutti i creativi, un po’ bambino.
Beh, insegnano tantissimo a tutti e sia i grandi che i piccoli imparano l’uno grazie all’altro.
Tuttavia, non dobbiamo far l’errore di dimenticarci che, di fatto,siamo noi adulti a doverli guidare.
Quando ho avuto mia figlia ho capito che non ci sono scuse e scappatoie. Non c’è lavoro o impegno esterno che tenga. Per fare il padre devi essere presente tutti i giorni, beccarti i momenti felici e i capricci, le parole belle e quelle brutte. Sporcarti le mani, metterti in gioco e rischiare. Il 90% del mestiere di genitore consiste nell’essere presente. Non ci sono legami magici che compensino un’assenza fisica. I bambini ci conoscono se noi gli permettiamo di farlo.
E dove ti rifugi per il momento creativo?
Da nessuna parte perché il momento creativo è sempre, non ho un luogo, uno studio e nemmeno il lusso del tempo dedicato alla scrittura. Io scrivo sul telefono, mentre sto in fila alle poste, quando lavoro, magari mi viene un’idea e mi metto ad appuntarla. Poi la faccio decantare. Ed è, al contempo, quello che mi distrae dalla concentrazione; anche per questo – magari – quello che scrivo risulta vivo, combattuto.
Infine, non è mai scontato che io possa scrivere ma almeno per 5 minuti al giorno debbo farlo!
Ti autodefinisci non scrittore ma scrivente, ti va di raccontarci il motivo?
Mi definisco scrivente per quello che ci siamo detti prima: scrivo come respiro, è una forma quasi compulsiva, come se fossi posseduto.
Le cose esistono solo nel momento in cui le scrivo, ad esempio se ho un appuntamento lo devo segnare da qualche parte altrimenti non esiste, è proprio il mio modo di ragionare.
Detto ciò, è il mio mestiere e tutto quello che faccio è scrittura: da ragazzo componevo i testi delle canzoni, disegnavo, anche quello è stilare, proprio come se fossi una macchina da scrivere vivente.
La definizione “scrivente” è nata in un momento goliardico ma di fondo è verità pura e nuda!
Consigli per intraprendere questo lavoro ai giovani di oggi?
Parlo spesso e volentieri con i giovani e gli dico che devono scrivere per intraprendere questa strada, anche solo per 5 minuti e magari dopo un anno sarà diventato un saggio, chi può dirlo!
Sembra la cosa più banale ma è anche quella più importante.
Molti non scrivono. Dicono “ho tutto nella mia testa”, ma questo è quello che fanno i filosofi, non gli scrittori!
Successivamente arriva il resto, l’affinamento della tecnica e tutto il resto e per quanto riguarda i fumetti, nello specifico, bisogna seguire le fiere, può essere utile una scuola di fumetto, anche leggere tantissimo e soprattutto bisogna capire cosa pubblica ciascun editore per proporsi in maniera adeguata.
Progetti futuri o sogni nel cassetto ancora da realizzare?
Ne ho tantissimi! Adesso parte la campagna di un fumetto che ho scritto con Emiliano Pagani che è un grande scrittore di fumetti goliardici ed iconoclasti. Questo si chiama “Dioverso” è un po’ una satira alle storie di multiverso, che ci hanno un po’ stufato, utilizzando le imprecazioni iconiche che diventano divinità rappresentate ciascuna con le sue peculiari caratteristiche.
Poi quest’anno ho scritto insieme a Omar Pedrini, fondatore della storica band Timoria, la Graphic Novel tratta dall’album ‘Viaggio senza vento’.
Inoltre, lavoro costantemente su Samuel Stern che è una serie horror da edicola, e ad altri progetti che si stanno delineando. Infine, i sogni nel cassetto, come ti ho detto, tendo a tirarli tutti fuori, ed è per questo che vorrei passare in serie A: in Italia significa scrivere principalmente per Bonelli, che è l’editore principale. Mi piacerebbe scrivere un Dylan Dog, sarebbe un mio sogno, tra altro stimo molto l’attuale curatrice Barbara Baraldi, sarebbe proprio bello lavorare con lei.
Concludo con il dire che trovo sempre il modo di tirar fuori il sogno, quindi li definirei più “programmi” o desideri; il ruolo dello scrittore è proprio quello di tirar giù la roba dall’iperuranio e portare tutto sul piano della realtà dove tutti le possono leggere. Le idee devono essere concretizzate!

Cerco notizie ad Ovest Nord Ovest, sono logorroica e amante dell’informazione. Mi occupo di comunicazione, Social Media e speakeraggio radiofonico, mi piacciono le parole perché ognuna di esse racchiude un significato specifico. Nella vita ho sempre cercato di fare più cose insieme per poter imparare e migliorare, ritengo che c’è sempre tempo per trovare le proprie passioni basta perseguire la propria strada!I miei hobby sono la cinematografia, la fotografia e lo sport soprattutto il nuoto e la boxe, almeno per il momento! Il mio posto preferito è sicuramente il mare dove poter fare introspezione e staccare la mente.