Be Real, Be You:
L’autenticità come chiave per valorizzare la propria immagine

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1)Raccontaci del tuo progetto Be Real, Be You
Be Real, Be You” significa proprio “sii te stessa, sii reale”. È il nome che io ed Emanuela Concas, la mia Art Director, abbiamo deciso di dare all’evento di inaugurazione dello scorso 8 marzo.

A dire il vero, questo nome rappresenta tutto il senso del mio lavoro di consulente di immagine: tengo molto al concetto di realtà e autenticità, pertanto assegno ai miei clienti gli strumenti di lavoro in modo specifico e intuitivo, per mettere in mostra la loro personalità, nel senso estetico più bello, senza averne timore.

Dunque il consulente tende a migliorare l’aspetto del cliente, attraverso le tecniche e le conoscenze che mette a sua disposizione e lavora inevitabilmente sulla sua autostima, sull’accettazione di sé e sulla scoperta delle sue qualità estetiche. Tutto ciò non è scontato, anzi. Purtroppo ancora oggi molti professionisti del settore tendono a soffermarsi sulla “stagione cromatica” anziché sul messaggio simbolico e psicologico del colore, sulla “body shape” anziché sui desideri e sugli obiettivi di ogni singolo individuo, rendendo così le sedute di consulenza di immagine, “standardizzate” e poco approfondite.

 

Be Real Be You

 

2)Dove ti rifugi per lavorare?
Per lavorare mi rifugio nel mio studio, immersa nel verde del Borgo dei Massimi, finalmente! Ma se devo esser precisa, mi ritiro sul mio soppalco, un posto che parla solo ed unicamente di me, creato, anche per questo motivo, insieme al mio compagno che si occupa di design. Infatti, abbiamo pensato di suddividere il nuovo spazio creativo in due sezioni differenti, in cui la parte sottostante è sicuramente più tecnica e operativa, immancabile il colore verde salvia che trasmette accoglienza, freschezza e professionalità. Sono presenti tutti gli strumenti del mestiere, le specchiere e il camerino.
Invece, la parte superiore è visivamente più avvolgente, con colori di una tonalità più calda, raccolta e ancor più di nicchia. Tant’è che oltre alla scrivania con il computer colma di appunti e fogli, son presenti anche il giradischi di mio padre e i suoi vecchi vinili.

 

Be Real Be You

 

3) Descrivi una tua cliente tipo
Le persone che si rivolgono a “Claudia Pacella Consulting” sono coloro che hanno il desiderio di migliorare la propria immagine e di gestire con autonomia tutte le “aree” che la caratterizzano. Professionisti, neo-laureti, neo-mamme, operatori nel mondo della bellezza e dell’immagine ma anche donne e uomini con l’obiettivo di migliorare il proprio aspetto per i più disparati obiettivi.
Tutti loro possiedono lo stesso desiderio: una loro identità visiva e stilistica, una loro aurea, forza ed umiltà singolare.

4) Non bisogna demonizzare chi vuole apparire ma quando e quanto l’estetica è/o l’immagine possono incidere in ognuno di noi?
 La famosa citazione di O. Wilde “7 secondi: “Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione” è vera. Il nostro cervello è molto più incline a creare legami, ad affidarsi e a coltivare relazioni (professionali o personali) con persone che, tramite la loro immagine, il loro modo di parlare o di muovere il corpo, comunicano rilassatezza, apertura, fiducia e spontaneità.

Be Real, Be You” conferma questa tesi: l’essere autentici è un grande, grandissimo vantaggio! La trasparenza, la spontaneità, La scelta di liberarsi da strutture estetiche e convenzioni sociali, ci aiuta a cogliere le opportunità, le relazioni e i contesti più giusti per noi. Semplice no?!

 

Be Real Be You

 

5) La consulente d’immagine con chi collabora: personal shopper o stylist o entrambe?
Faccio un pò di chiarezza perché ci sono tantissime nuove professioni nel mondo del fashion system.
Il consulente di immagine è un esperto in comunicazione attraverso l’immagine, ovvero è colui che mette a disposizione del cliente tutta le sue conoscenze tecniche, nonché le skills personali, per aiutare un individuo al raggiungimento dei suoi obiettivi. Procede un passo alla volta, iniziando dall’armocromia e attingendo dalla teoria del colore; prosegue poi con la morfologia corporea e le illusioni ottiche, il visagismo e acconciatura e naturalmente lo styling personale.

Si avvale della collaborazione con diversi professionisti del settore dell’immagine (hairstylist, make-up Artist, vocal coach etc.) e dirige costantemente la strategia creata con il cliente. Per usare una metafora, viene reputato un “direttore d’orchestra”.

Il personal stylist lavora nella maggior parte dei casi con il mondo televisivo, dell’editoria e dello spettacolo in generale. Il suo è un lavoro accurato, studiato su misura per il cliente, generalmente per eventi specifici e con dei messaggi comunicativi ben pianificati. Il professionista mette in pratica tutte le sue competenze tecniche ed artistiche, senza però passare attraverso il lavoro di autovalutazione, accettazione e rinascita che invece prevede (per tempistiche ed etica professionale) un percorso di valorizzazione e potenziamento con un consulente di immagine.

La figura del personal shopper invece, ha a che fare con il mondo degli acquisti e prevede un accompagnamento del cliente nei negozi selezionati o un servizio su richiesta (shopping on demand). Figura a mio avviso indispensabile ai tempi d’oggi, il personal shopper può fungere da “educatore agli acquisti” orientando il cliente verso scelte consapevoli, mirate e
sopratutto ecologiche.

 

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6) È importante volersi bene e sapersi valorizzare ma che consigli daresti ad una cliente che non sa da dove iniziare?
Quando si inizia a percepire che c’è qualcosa nella propria immagine che non soddisfa le aspettative, il primo passo da compiere è cercare un consulente di immagine. Il mercato attuale offre molteplici alternative, consulenti che si distinguono per metodo, strategia esoprattutto formazione tecnica.

Il suggerimento che do ai lettori è quello di prenotare un incontro conoscitivo per comprendere a pieno l’offerta del professionista; valutare insieme a lui il percorso più adeguato da intraprendere, condividere in modo trasparente e professionale un “piano d’azione”, chiarendo sin dai primi istanti l’obiettivo e i desideri che si intendono raggiungere. Indispensabile infatti è il colloquio preliminare, un incontro mirato alla comprensione degli obiettivi, grazie all’utilizzo delle più moderne tecniche di coaching.
Obiettivi chiari, corrispondono sempre a risultati ottimali!

7) Come ti ha aiutato questo lavoro nella tua vita quotidiana?
Il più grande vantaggio nello svolgere questa professione è quello di approcciare in modo rilassato ma sicuro, alle diverse circostanze della vita: incontri professionali, eventi speciali, colloqui di lavoro, impegni quotidiani o familiari. Qualunque sia l’occasione d’uso, riesco sempre a sentirmi adeguata al contesto grazie ad un lavoro di conoscenza profonda di me, delle mie potenzialità, delle mie caratteristiche e anche dei miei limiti. Mi muovo in modo sicuro, lungo il cammino metaforico della vita, adattandomi alle più disparate circostanze, sentendomi sempre me stessa.

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8) L’armocromia che potere possiede?
Oggi l’armocromia è un vero e proprio trend!
In Italia sono pochi i consulenti che propongono l’analisi del colore come un mezzo per raggiungere uno specifico obiettivo di immagine. Spesso l’analisi rimane fortemente collegata ad un concetto molto limitante di “stagione cromatica” e dunque di “etichettatura” omologante
e priva di personalità.

Come sottolinea Valeria Viero, la Direttrice della mia scuola di formazione L’ Ecole Superieure de Relooking, “l’armocromia è uno strumento, non un fine”.
Sarebbe auspicabile che il consulente di immagine metta il cliente nelle condizioni di
conoscere tutte le tecniche di valorizzazione o di caratterizzazione, e no, l’armocromia non è l’unica!

 

Be Real Be You

 

9) Due colori che si confondono?
Petrolio e Ottanio.
Il petrolio è un colore molto scuro, freddo, quindi adatto ad un individuo con caratteristiche analoghe: pensate ad un individuo mediterraneo, con capelli o barba scuri e carnagione olivastra. Viene creato con le stesse percentuali di blu e di verde.
L’ottanio invece, è il petrolio con l’aggiunta di turchese. Ciò che lo rende molto più caldo, è la presenza del pigmento giallo. Dunque, si sposa molto bene con con i propri colori personali, suggeriscono l’idea evocativa delle stagioni più calde ed “autunnali”.

10) Il tuo momento preferito a lavoro?
E’ quando cala il sole, le porte dello studio si chiudono al pubblico ed io mi concedo silenzio e concentrazione lavorando dal soppalco dello studio. Qui la vista è distensiva e anche un pò romantica: luci calde e soffuse, il vinile “Amore e non amore” di Lucio Battisti di sottofondo e tutto verde intorno. Impagabile!

11) Da bambina sognavi di essere dove sei ora?
Direi di no (come è giusto che sia!).
A dire il vero da piccolina mi sentivo bruttissima; portavo i capelli rasati, soffrivo di diverse patologie della pelle, negli anni non mi sono sentita a mio agio con il concetto di “femminilità” e di conseguenza, con tutto il mondo correlato al benessere e alla bellezza.

Ho capito in età adulta quale fosse la mia “missione”. E una volta avuto chiaro l’obiettivo, non ho mai trovato ostacoli insormontabili o particolari difficoltà lungo il mio percorso. Ad un certo punto la mia vita sembra essersi allineata nell’unica direzione che conosco: aiutare le
persone a vedere il bello di sé stessi


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