Il settimo giorno è finalmente giunto, praticamente una settimana di red carpet, star eccezionali, proiezioni cinematografiche sbalorditive.
La settantasettesima edizione del Festival del cinema di Cannes, che fino al 25 maggio riunirà il miglior cinema del mondo, prosegue con un lungo lunedì, regalando a tutto il pubblico due pellicole esilaranti in concorso: “The Apprentice” di Alì Abbasi e “The Shrounds” di David Cronenberg con Diane Kruger e Vincent Cassel.
La trama di “The Apprentice” di Alì Abbasi è divisa in tre blocchi: narra l’ascesa al potere di Donald Trump, partendo dall’inizio della sua vita e carriera, interpretato da Sebastian Stan, e via via si è fatto spazio per arrivare al potere tanto desiderato.
Inizialmente lavora come palazzinaro per conto di suo padre Fred, Martin Donovan, il quale voleva a tutti i costi cambiare vita, ossia “svoltare”.


Dunque Cohn, avvocato di fiducia, gli spiegherà quando la compassione sia per i perdenti e quanto i rapporti umani siano solo il mezzo per raggiungere lo scopo.
Tant’è che Trump, pian piano trasforma il suo operato basico in un classico impero da re superbo: una moglie bellissima, Ivana Trump interpretata da Maria Bakalova; un albergo di estremo lusso ed una torre altissima; un castello con una vista mozzafiato.
Perciò, in questo rullo vi è la rappresentazione completa di Donald Trump. Il regista è talmente tanto competente che, attraverso il girato, si percepisce addirittura l’olezzo della moquette infeltrite e l’odore di colonia persistente.
Originale storytelling, seppur semplice ma riesce ad essere dettagliato dando un’accesso della visione a tutti.
“The Shrouds” (Il sudario)di David Cronenberg, con Diane Kruger e Vincent Cassel: Karsh, 50 anni, è un importante uomo d’affari. Inconsolabile dalla morte della moglie, inventa GraveTech, una rivoluzionaria e controversa tecnologia che consente ai vivi di monitorare i loro cari defunti nei loro sudari.
In una notte stellata alcune tombe, inclusa quella della moglie, vengono aperte.


Si tratta di un killer-horror con un cast davvero eccezionale. Per quanto tempo Karsh dovrà mettersi a caccia del colpevole?
Infine, sottolinea il regista, “al di là di qualsiasi considerazione cinematografica sul body horror, un termine tra l’altro non mio, quello che conta è l’estetica. Karsh quando sogna dice a sua moglie: ‘sei ancora sessualmente attraente, ti voglio ancora, sei ancora bella. Posso adattare la mia estetica a qualsiasi cosa sia diventato il tuo corpo perché ti amo e saremo legati per sempre’. Questo era quello che volevo dire“.

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