Cannes 2024: Tra Polemiche e Trionfi, la 77a edizione sotto i Riflettori

Eleonora Ono

È arrivata finalmente la settantasettesima edizione del Festival del Cinema di Cannes che si concluderà sabato 25 maggio con l’assegnazione della Palma d’oro, uno dei premi più importanti del settore, a Meryl Streep.

Questa sarà indubbiamente l’annata più movimentata che passerà alla storia, dal momento che: il collettivo francese aveva fatto sapere di aver votato per uno sciopero di tutti i dipendenti per il precariato dei contratti dei lavoratori freelance dei festival cinematografici; accusato il presidente Dominique Boutonnat per violenza sessuale all’interno di un processo; la Francia, essendo un paese multietnico, accoglie sia la comunità ebraica che araba ed è probabilmente che ci saranno, nel corso di questi dieci giorni circa, posizioni contrarie o a favore rispetto alla guerra in corso nella striscia di Gaza.

 

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Meryl Streep e Juliette Binoche (Photo by VALERY HACHE/AFP via Getty Images)

Meryl Streep, la diva indiscussa che fa ancora tremare gli edifici di Runway e non solo, ha aperto la cerimonia ed è stata subito premiata da Juliette Binoche per il premio alla carriera.

L’emozione si percepiva da lontano, la tensione – con accezione positiva- era palpabile, tant’è che la splendida Binoche non riusciva neanche a formulare concetti. Tuttavia, tutta la platea ha condiviso questa sensazione di batticuore, pioggia di applausi e immense lacrime con una gioia smisurata.

Il momento della leggendaria stella del cinema continua con una lunga rassegna incentrata sui suoi capolavori cinematografici da “Kamer contro Kramer”, “La mia Africa”, “il cacciatore”; il suo grande rapporto con i vari registi incontrati nella sua lunga carriera e chi ne ha più ne metta (!)
“Ho avvertito un’onda, un sentimento più forte, di quello che avrei creduto. E le lacrime della gente. Non ci sono abituata. “

 

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Greta Gerwig (Photo by Mustafa Yalcin/Anadolu via Getty Images)

La presidente di giuria è Greta Gerwig “Barbie” 2023, “Lady Bird” 2017, è la prima volta che una regista statunitense viene nominata per ricoprire questo ruolo. In ogni modo, non sarà sola perché, insieme a lei, ci sarà anche Pierfrancesco Favino oltre al regista spagnolo J. A. Bayona, all’attrice francese Eva Green, all’attrice statunitense Lily Gladstone (candidata all’Oscar quest’anno per il suo ruolo in Killers of the Flower Moon), all’attore francese Omar Sy (diventato famoso per Quasi amici), all’attrice e sceneggiatrice turca Ebru Ceylan, al regista giapponese Hirokazu Koreeda e all’attrice e regista libanese Nadine Labaki.

 

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Léa Seydoux – photo by Daniele Venturelli

 

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Pierfrancesco Favino – Photo by Daniele Venturelli

 

Il film che ha aperto le danze è stato “The Second Act” , di Quentin Dupieux con Léa Seydoux e Louis Garrel, fuori concorso. Tuttavia, la pellicola più attesa è senza dubbio “Megalopolis” di Francis Ford Coppola, che per realizzarlo ha investito personalmente 120 milioni di dollari.

Il cast è clamoroso e composto da Adam Driver, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf e Dustin Hoffman.
Storia di una città distopica e di due persone che vogliono cambiarla, ce la faranno?

 

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Adam Driver – Photo by Daniele Venturelli

 

Tantissimo hype anche per “Kinds of Kindness”del regista greco Yorgos Lanthimos con l’attrice Emma Stone, protagonista del suo ultimo capolavoro e molto premiato ” Povere creature”.

Altro rullo di cui si parla con un’accezione problematica è stato “The Apprentice”del regista iraniano naturalizzato danese Ali Abbasi. La trama è incentrata nella storia dell’inizio della carriera dell’ex presidente americano Donald Trump. Avrà una conclusione positiva?

In concorso ci sarà anche un film italiano di Paolo Sorrentino “Parthenope”, che è incentrata nella storia di una donna tra Capri e Napoli. Cosa avrà in serbo questa volta l’incredibile regista?

 

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Greta Gerwig, Presidente di Giuria  (Photo by Marc Piasecki/FilmMagic)

I fuori concorso sono “L’arte della gioia”, la prima serie diretta da Valeria Golino e tratta dal libro più famoso di Goliarda Sapienza, e il restauro del film del 1972 “Sbatti il mostro in prima pagina” di Marco Bellocchio; Horizon: An American Saga, western diviso in due parti diretto, cosceneggiato e interpretato da Kevin Costner (già vincitore di un Oscar per un altro western: “Balla coi lupi”.

Film in concorso:
All We Imagine as Light, Payal Kapadia (India)
L’Amour ouf, Gilles Lellouche (Francia)
Anora, Sean Baker (Stati Uniti d’America)
The Apprentice, Ali Abbasi (Canada, Danimarca, Irlanda, Stati Uniti d’America)
Bird, Andrea Arnold (Regno Unito, Francia)
Dāne-ye anjīr-e moqaddas (Il seme del fico sacro), Mohammad Rasoulof (Iran)
Diamant brut, Agathe Riedinger (Francia)
Emilia Perez, Jacques Audiard (Francia, Messico)
Fēngliú yīdài, Jia Zhangke (Cina)
Grand Tour, Miguel Gomes (Portogallo, Italia, Francia)
Kinds of Kindness, Yorgos Lanthimos (Irlanda, Regno Unito)
Limonov: The Ballad, Kirill Serebrennikov (Italia, Francia, Spagna)
Marcello mio, Christophe Honoré (Francia, Italia)
Megalopolis, Francis Ford Coppola (Stati Uniti d’America)
Motel Destino, Karim Aïnouz (Brasile, Francia, Germania)
Oh, Canada, Paul Schrader (Stati Uniti d’America)
Parthenope, Paolo Sorrentino (Italia, Francia)
Pigen med nålen, Magnus von Horn (Danimarca, Polonia, Svezia)
La Plus Précieuse des marchandises, Michel Hazanavicius (Francia)
The Shrouds, David Cronenberg (Francia, Canada)
The Substance, Coralie Fargeat (Stati Uniti d’America)
Trei kilometri până la capătul lumii, Emanuel Pârvu (Romania)


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