Recentemente su questo magazine è stato pubblicato un interessante articolo intitolato “Disinformazione e complotti: come distorcere la capacità cognitiva delle masse.”
Vennero analizzati in sintesi i principali accadimenti storici su cui si è ricamato uno smodato complottismo, a seguito di una fibrillante disinformazione da parte di chissà quale potenza ostile agli Stati Uniti, e nondimeno, agli stati occidentali democratici.
Si sono visti i “Protocolli dei savi anziani di Sion,” i quali mediante una manipolazione di dicerie miste a notizie veritiere da parte della polizia segreta sovietica zarista – l’Okrana – innescarono nella società occidentale un dubbio che si è andato ad autoalimentare su come i sionisti fossero il male assoluto, e che mirassero ad un controllo globale denominato NWO: New World Order.
Inoltre scrivemmo di Lady D, delle torri gemelle, del Covid e della guerra in Ucraina, il tutto distorto dalle masse come un diabolico piano ordito dagli onnipresenti USA al fine di perpetrare questa nuova forma di governo, capeggiata dal loro Establishment.
Verosimilmente si è visto, ma non percepito, come siano stati proprio i paesi asiatici a volere a tutti i costi un nuovo ordine mondiale, una nuova era basata a torto o ragione su un’egemonia dei commerci bipolar-continentale, anziché essere soffocata dal predominio statunitense. Ragionevolmente abbiamo avuto la risposta su chi in realtà ha tramato per insinuare il dubbio al fine di dividere, destabilizzare, minare dall’interno, ed anche spiare la nostra gente.
La logica dell’efficacia di questa manipolazione massiva, risiede proprio nell’instaurare nelle masse il dubbio. Il dubbio si autoalimenta a differenza di una verità messa davanti agli occhi. Il dubbio, se elaborato, sortisce un effetto domino tale per cui ci si innamora letteralmente del nostro ragionamento; ci si sente parte di un’èlite risvegliata e caparbia, la quale mediante la sua ricerca ha scoperto un pericolosissimo complotto globale, dove tutto è preparato a tavolino.
Raramente si ha l’umiltà di mettere in discussione la nostra scoperta proprio per l’amore incondizionato che si nutre in essa. E quando ci si trova di fronte ad un altro che ha le medesime idee, è naturale che ci si carichi ulteriormente, in quanto anche altri sono arrivati alle stesse nostre conclusioni.
Ragionando ulteriormente, si è mai visto un complotto mondiale rivelato e servito in Rete o in libreria? Si è forse mai visto in occidente un qualcosa di brutto perpetrato da un cinese, un russo, un tailandese od un africano?
No, questo dovrebbe far riflettere su chi siano i supercattivoni, forse non sono sempre gli onnipresenti americani, e che forse la realtà andrebbe davvero ricercata altrove, faticando, mediante studio costante, ricerca e forte senso critico.
Ma forse anche questo è un complotto per addormentare le masse.

Nato a Milano il 9 Agosto 1974, ha conseguito studi ed esperienze lavorative di progettazione meccanica. Agli inizi del 2000 quasi per gioco coltiva l’hobby della scrittura, divenendo inaspettatamente giornalista pubblicista. Ha collaborato con svariati quotidiani scrivendo di cronaca e inchiesta, nonché con magazines mensili dedicati alle auto storiche per via della sua passione per il collezionismo automobilistico di nicchia. Oggi lavora in una fondazione nel centro di Milano, ma non appena il tempo glielo consente, ne approfitta per condividere notizie ed opinioni. La sua citazione preferita, come un mantra, la ruba al celebre film “Scent of woman,” in cui Al Pacino, nei panni di un colonnello non vedente dell’esercito, risponde alla domanda del suo giovane badante sull’ammirazione che ha delle donne: “Le donne le amo sopra ogni cosa. Al secondo posto, ma con lunga distanza… c’è la Ferrari.” Carpe Diem.