La nona giornata della diciottesima edizione della Festa del Cinema si apre con la proiezione di “Gonzo Girl” , presentato nella sezione Grand public.
Tratto dal romanzo autobiografico di Cheryl La Pietra, che nel ‘92 fu assistente del particolare e dissennato giornalista Hunter S. Thompson. L’esordio da regista per Patricia Arquette, attrice famosissima, premiata agli Oscar del 2015 per “Boyhood” di Richard Linklater.
Inoltre, ha sfilato sul Red Carpet con immensa maestria accanto al tenebroso Willem Dafoe e la bellissima Camilla Morrone. Quest’ultima, prima della premiazione, ha ricevuto il Premio progressive Cinema alla carriera, mostrando una felicità disarmante ed una pace nel cuore.
Il film è ambientato agli inizi degli anni ‘90, la protagonista è un’aspirante scrittrice che lavora come barista. Nel corso della storia è stata selezionata per essere la nuova assistente di Walker Reade, interpretato da William Dafoe, padre del giornalismo gonzo (termine nato nella comunità irlandese di Boston Sud ed indica l’ultima persona ancora in piedi dopo una maratona di bevute durante tutta la notte).
L’uomo vive in esilio tra le montagne rocciose, palesemente perché ha un bisogno impellente di sganciarsi dal mondo per continuare a scrivere il suo romanzo. Però, riscontra delle difficoltà nella scrittura, il classico blocco dello scrittore. Aley, interpretata dalla favolosa Camilla Morrone, riuscirà ad aiutare il protagonista, aiutandolo a scavallare questo blocco?
“Cottontail”, diretto da Patrick Dickinson dal genere drammatico, racconta una storia avventurosa colma di messaggi provenienti da un altro mondo. Dopo la morte di Akiko, suo marito Kenzaburo, Lily Franky, ed il figlio Toshi, interpretato da Ryõ Nishkido, ricevono informazioni dall’aldilà della defunta donna. Essa ha un desiderio: le sue ceneri vengano sparse nel Lago Windermere in Inghilterra, il suo luogo preferito.
Dopo vari dibattiti accesi, i due uomini decidono di rispettare le volontà richieste di Akiko e partire per una nuova avventura. Il viaggio da Takyo al Lago è un vero e proprio tuffo nella malinconia dei ricordi. Cosa succederà una volta giunti a destinazione?
Tantissimi applausi per la serie televisiva “Il camorrista” di Giuseppe Tornatore, che è stata presentata al Roff18 giovedì 26 Ottobre. Son state mostrate solo due su cinque puntate in versione restaurata e rieditata dallo stesso regista, ma come mai?
Nel lontano 1985 Giuseppe Tornatore girava il suo primo film “Il camorrista” con Ben Gazzara, prendendo ispirazione dal libro-inchiesta di Giuseppe Marrazzo. Il giovane cercò di sfidare sé stesso girando sia la serie che la pellicola ma si accorse, solo più tardi, che fu una mossa azzardata ed affrettata. D’altronde, non era ancora il momento per SerieTv e purtroppo il rullo sparì dalla circolazione perché trattava tematiche bollenti, con un focus su camorra, uccisioni e politica; anche perchè il libro dal quale trattava la narrazione era riferito a come nasceva un’organizzazione criminale.
Riuscirà questa racconto ad arrivare al cuore della popolazione?
Cerco notizie ad Ovest Nord Ovest, sono logorroica e amante dell’informazione. Mi occupo di comunicazione, Social Media e speakeraggio radiofonico, mi piacciono le parole perché ognuna di esse racchiude un significato specifico. Nella vita ho sempre cercato di fare più cose insieme per poter imparare e migliorare, ritengo che c’è sempre tempo per trovare le proprie passioni basta perseguire la propria strada!I miei hobby sono la cinematografia, la fotografia e lo sport soprattutto il nuoto e la boxe, almeno per il momento! Il mio posto preferito è sicuramente il mare dove poter fare introspezione e staccare la mente.