Con la sua voce vellutata, Françoise Hardy ha raccontato la storia della Francia attraverso canzoni come “Tous les garçons et les filles”, “Comment te dire adieu”, “Le temps de l’amour” e “Message Personnel”. Si è spenta all’età di 80 anni dopo una battaglia contro il cancro iniziata nel 2014.
Nel panorama musicale del suo tempo, Hardy era un’anomalia con uno stile singolare. Da cantante fragile è diventata un’icona pop fondamentale. La sua morte, annunciata dal figlio Thomas Dutronc sui social, arriva quasi un anno dopo quella di Jane Birkin, un’altra icona degli anni Sessanta.
“Comment te dire adieu” è tornato in prima pagina nei tributi sui social network. La ministra della cultura, Rachida Dati, e molti artisti hanno reso omaggio alla cantante come una “leggenda della chanson francese”. Gabriel Attal ha descritto la sua voce come una “feroce tranquillità” che ha cullato generazioni di francesi. Jean-Michel Jarre ha parlato della sua “eleganza” e Julien Clerc ha ricordato quanto l’amasse, riferendosi al successo del 1962 “Tous les garçons et les filles”, che vendette oltre due milioni di copie.
Se Jane Birkin era la donna inglese preferita dai francesi, Françoise Hardy era la donna francese preferita dagli anglosassoni. Nella classifica dei 200 più grandi cantanti di tutti i tempi stilata da Rolling Stone nel 2023, Hardy era l’unica rappresentante della Francia. Il suo brano “Comment te dire adieu”, scritto da Serge Gainsbourg, è stato coverizzato da Jimmy Somerville e ha collaborato con il gruppo Blur. La sua canzone “Le temps de l’amour” è stata inserita nella colonna sonora del film “Moonrise Kingdom”.
Hardy non era solo una voce delicata. Il suo fisico androgino e la sua sobrietà la distinguevano dalle altre icone del tempo. Ha scelto stilisti d’avanguardia come André Courrèges e Paco Rabanne, diventando un’icona della moda con minigonne, abiti a trapezio e tute metalliche. La sua carriera decollò nel 1962 con l’esibizione durante il referendum sull’elezione del Presidente della Repubblica, conquistando il pubblico con “Tous les garçons et les filles”.
Hardy partecipò all’Eurovision, fece i suoi primi passi nel cinema e ottenne successi internazionali, preferendo sempre le registrazioni alle esibizioni live per via della sua timidezza.
Il suo incontro con Jacques Dutronc nel 1967 diede un nuovo impulso alla sua vita e carriera. Negli anni ’70, sviluppò una passione per l’astrologia e nel 1973 uscì “Message Personnel”, scritto da Michel Berger, che rifletteva la sua personalità delicata, introversa e romantica.
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