Leonardo Monteiro, con il nuovo singolo “La tua maglietta”

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Nel 2018 hai partecipato a Sanremo con il brano “Bianca”, cosa ti è rimasto di quell’esperienza?

R.: Si, di quell’esperienza ricordo la sincronicità di eventi connessi che non smetteva di girare,
mi spiego, io credo molto nell’energia e penso che se qualcosa non deve accadere non accade perché non è il momento.

Quell’anno era come se l’ universo continuasse a sussurrarmi all’orecchio, sta per succedere qualcosa di buono.
E infatti ricordo, che è stato un anno piene di sorprese, tra alti e bassi, ovviamente!

Salire sul palco dell’Ariston è stato a dir poco  pietrificante, elettrizzante, l’orchestra, il pubblico e lo stress, hanno reso tutta quell’atmosfera una situazione indimenticabile.

Durante questi anni, hai lavorato e collaborato con altri?

Si, ho avuto la grande fortuna di studiare alla scala di Milano, come ballerino classico.
Infatti in realtà il mio percorso artistico, nasce come ballerino. Nel corso degli anni ho lavorato con tanti coreografi importanti come Desmond Richerson, Gheorghe Iancu, Moris Bejart. Nella musica ho collaborato con l ‘istruttore del suono delle musiche di Andrea Bocelli, in parecchie occasioni ho incontrato Andrea Bocelli e cantato per lui nella sua abitazione.
Ho lavorato nello Utah a Saltlike city per la famiglia Cosby come cantante in diverse occasioni, inoltre ho lavorato per Armani.

Da ballerino a cantante, un evoluzione o una fusione?

R.: Credo entrambe, la musica e la danza sono due forme di comunicazione diverse ma credo si evolvano e fondino alla perfezione.

E’ appena uscito il tuo singolo “La tua maglietta”, rivela un nuovo aspetto di Leonardo, ce ne vuoi
parlare?

R.: Ho deciso di raccontarmi con parole e armonie diverse, gli stati d’animo cambiano e non si può essere sempre in un solo modo.
La canzone è ispirata a una relazione di amicizia, in cui uno dei due protagonisti è, in realtà, innamorato dell’altro, che finge di esserne all’oscuro per non uscire dalla sua comfort zone.
L’innamorato, quindi, reagisce rabbioso all’ipocrisia dell’amico per stimolare la sua presa di coscienza –
È una situazione che ho vissuto di persona e probabilmente come me, molti altri nella loro vita.
Il messaggio che vorrei comunicare a tutti è di liberarsi dalle sovrastrutture e compiere scelte coraggiose e oneste, che rispettino la vera essenza di ciascuno»

 La musica da sempre lancia messaggi, oggi visto il momento che stiamo vivendo, qual è il tuo?

R: Restiamo positivi e guardiamo al futuro con un occhio di riguardo in più per questo universo, anche perché molto spesso siamo noi con le troppe stupide azioni ad inquinarlo. Mi auguro che ognuno di noi faccia tesoro di questo momento difficile sotto ogni punto di vista e colga l’occasione per evolversi in senso positivo.

 Un ricordo che ti porti nel cuore?

R.: Il mio cane, sempre e comunque, vive con me, penso sempre a Lei!

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All together now, che esperienza è stata per te?

R.: Decisamente Inaspettata!
Ho ritrovato un gruppo meraviglioso di artisti che comunicano in musica.
Con alcuni ho legato molto, il ruolo del giudice, per uno come me che tende a non giudicare mai, specialmente perché spesso  in passato l’ hanno fatto con me senza motivo è un ruolo che ti fa  riflettere.
In questo caso è un gioco, ma parli comunque dell’esperienza di vita di una persona e decidi la sua sorte.
Credo sia un grande responsabilità fare il giudice e sicuramente mi considero un giudice buono!
Solitamente se sento quelle vibrazione che mi fanno “alzare la pelle” allora premo il pulsante e canto con il concorrente.

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C’è un artista con cui vorresti collaborare?

R.: In Italia sicuramente Giorgia che si avvicina decisamente al mio gusto musicale quindi il soul, gospel.

Se dovessi dare un consiglio a tutti quelli che vogliono intraprendere questa strada, cosa sentiresti di dirgli?

R.: Di studiare, perché per affrontare questo mondo bisogna essere preparati, perché il talento arriva fino ad un certo punto.
Costanza, determinazione, ascoltare gli altri, esaminare ma alla fine decidere con la propria testa.

Secondo te, da cantautore, c’è ancora spazio per la canzone d’autore…anche oggi?

R.: Si, credo di si, anche se molto meno di una volta, forse! Perché prima andavano di più altri generi che ti riconducevano a quelle sonorità cantautorali di cui parliamo.
Ma i cantautori ci sono ancora!

Ci racconti quali sono i tuoi progetti futuri?

R.:Sicuramente scrivere più musica possibile, cercare di fare tutto ciò che mi rende felice.
Cantare, ballare, scrivere musica, stare in famiglia.
Questo momento è un momento cruciale per dare la priorità alle cose che contano davvero e che ci porteremo anche dopo.

Writer:
Gabriella Chiarappa


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