“Lettere a Yves”: per un eterno Saint Laurent

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Nel meraviglioso Teatro di Villa Torlonia durante Alta Roma, nel cuore della capitale ieri si è conclusa la prestigiosa Kermesse Iconica, in onore dello stilista Yves Saint Laurent.

Uno spettacolo che ha incantato il pubblico, tra gelosie e tradimenti, abbandoni e riappacificazioni, una storia commovente portata in scena abilmente dal regista Roberto Piana, protagonista delle “Lettere a Yves”, un impeccabile e magistrale Pino Ammendola(Pierre Bergè), immerso in una lettura piena di commozione e tenerezza, ripercorre cinquant’anni d’amore per condividere idealmente il tempo trascorso insieme all’uomo che ha amato per tutta la vita e che una malattia ha portato via per sempre nel 2008.

Un finale che si conclude con la voce straordinaria di Maria Letizia Gorga, le musiche che accompagnano sono composte ed eseguite al pianoforte da Giovanni Monti. Una storia d’amore e di moda, quella che racconta la vita del più grande couturier del Novecento, Yves Saint Laurent e il suo compagno, Pierre Bergè, che dopo la scomparsa dello stilista francese gli ha dedicato un libro ‘Lettres à Yves’.

Le lettere di Bergé, raccolte in un volume, sono state definite vere e proprie “lezioni d’amore”, perché sono del tutto sincere e non celano il lato oscuro dell’innamoramento, il dolore che sempre prima o poi lo accompagna.

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Sono il resoconto di “un’assenza sempre presente”, perché il ricordo di Yves segue il suo compagno ovunque: nelle case che hanno abitato, nei giardini di Marrakech che amavano, persino nei luoghi dove Saint Laurent, sedentario e poco incline ai viaggi, non è mai stato. Uno spettacolo che ha fatto rivivere il pifferaio della moda, il grande “Yves Saint Laurent”, colui che senza dubbio alcuno, è stato uno dei più grandi stilisti innovatori del XX secolo.

Writer
Gabriella Chiarappa


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