Modi – Tre Giorni sulle Ali della Follia regia di Johnny Deep, sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 21 novembre 2024, dopo essere stato presentato nella sezione Gran Public della Festa del Cinema di Roma.
La pellicola segna il grande ritorno nella scena cinematografica di Johnny Deep dopo 25 anni dal suo esordio con “Il coraggioso”.
Un cast d’eccezione per questa sua nuova opera con un Riccardo Scamarcio in nuove vesti, una Luisa Ranieri impeccabile, insieme anche alle eccellenze internazionali: Antonia Desplat (The French Dispatch, Operation Finale), Bruno Gouery (Emily in Paris, The White Lotus), Ryan McParland (Kissing Candice, Halo), Stephen Graham (Gangs of New York, This is England) e Al Pacino.
La narrazione non si fa parlar dietro, poichè rispecchia piuttosto bene il filone hollywoodiano e rimane fedele ai personaggi interpretati dal pirata Johnny Deep.
È proprio come se lui avesse lasciato un timbro tangibile ovunque.
È palese come, sin dalla prima scena, il ricordo piomba sulla figura di Jack Sparrow, successivamente è evidente il chiaro richiamo del cinema muto con sequenze in bianco e nero Charlie Chaplin e Buster Keaton.
Questi riferimenti possono portare lo spettatore ad uno status confusionario della trama ma alla fine è Johnny Deep il regista.
Tra le note dolenti potrebbe esserci la mancata visibilità alle opere di Modigliani.
Il direttore artistico ha dato alla storia un’impronta più introspettiva dei personaggi, una visione un po’ più rock.
Tant’è che il film è dedicato al defunto Jeff Beck, una leggenda della chitarra con cui Depp ha recentemente registrato un album. Al di là della messa in scena volutamente camp, vi è la necessità di raccontare il dilemma di un uomo che ha raggiunto la fama troppo velocemente e, inoltre, fantastica anche su cosa significhi rimanere sconosciuti nel momento di massimo splendore.
La pellicola sorprende indubbiamente quando entra in scena il mitico Al Pacino, un ricco collezionista che tenta, senza successo, di ridimensionare l’ego di Modi.
Pacino riesce a evocare una profondità fatta di astuzia commerciale, ambiguità morale e quel ruolo del plutocrate nel mondo dell’arte. Lo fa con un battito di ciglia o uno sguardo abbassato: gesti minimi e perfetti.
È una lezione di maestria, ben calibrata e filmata dal regista.
Inoltre, è stata proprio questa leggenda indiscussa a cui fu proposto di dirigere il rullo con Depp come protagonista.
Non si tratta di una biografia esatta piuttosto sono tre giorni trafelati
