Firenze – Quando la moda trema, Pitti Uomo si fa roccaforte. In un’epoca segnata da turbolenze economiche, geopolitiche e produttive, la kermesse internazionale dedicata al menswear riapre le sue porte alla Fortezza da Basso dal 17 al 20 giugno 2025, con una promessa audace: non sopravvivere alla crisi, ma rilanciare il sistema moda.
Siamo alla 108ª edizione, e il messaggio è chiaro fin da subito: serve visione, serve fiducia, serve movimento. Ed è proprio il movimento il tema scelto, metaforicamente e letteralmente, attraverso il concept della mobilità ciclabile.
Crisi o Rinascita? Il bivio della moda italiana
Il settore dell’abbigliamento maschile vive una fase di riposizionamento: da un lato la fragilità dei grandi gruppi, dall’altro l’energia dei piccoli e medi brand che cercano di riconquistare il pubblico con artigianalità, innovazione e sostenibilità.
740 i marchi presenti, di cui il 45% provenienti dall’estero: un segnale forte di una ripresa a trazione internazionale, ma con il cuore ancora fortemente italiano.
A inaugurare l’edizione, volti istituzionali e simbolici: Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, parla di un clima di fiducia nonostante le ombre sull’economia globale. “Si respira una voglia concreta di risalita – ha dichiarato – e Firenze torna ad essere crocevia di idee, modelli, provocazioni stilistiche e coraggio imprenditoriale.”

Una visione condivisa dalla sindaca Sara Funaro, che sottolinea come Pitti Uomo lanci messaggi non solo alla moda ma ai cittadini, attraverso temi come la sostenibilità urbana e la mobilità leggera. È qui che la moda torna a farsi strumento di cultura civica, non solo estetica.

Nonostante un contesto complesso, i dati raccontano di una manifestazione che ha superato i livelli del 2019. A confermarlo, il presidente di Pitti Immagine Antonio De Matteis, che definisce questa edizione “un nuovo punto di partenza”, certo che “gli italiani sapranno, come sempre, affrontare e superare le difficoltà.”
Il filo conduttore scelto – la bicicletta – è più che una suggestione creativa: è una dichiarazione d’intenti. Simbolo di equilibrio, di fatica elegante, di strada da percorrere. Una metafora perfetta per una moda che oggi deve reinventarsi sulle due ruote del presente e del futuro: sostenibilità e velocità.
Cosa ci lascia questa edizione?
Pitti Uomo 108 non è solo una fiera, è uno specchio della moda che cambia pelle. Tra la riscoperta del su misura, il ritorno dei codici classici in chiave fluida, la crescente attenzione ai materiali ecocompatibili e alle produzioni etiche, il vero lusso diventa tempo, qualità e verità.
In un’epoca di rumore e incertezza, Pitti Uomo sceglie l’eleganza come atto di resistenza.
E Firenze, ancora una volta, si conferma la culla di uno stile che non ha mai smesso di crederci.

Salve sono una manager esperta in comunicazione, che punta sull’innovazione e la ricerca, il mio settore è legato alla sfera moda anche se la mia cultura e il mio spirito di osservazione mi portano ad avere sfaccettature che sinergicamente si avvicinano all’arte, alla musica e a tutto ciò che svela la nuova tendenza. Adoro il mondo del Fashion che coltiva la cultura e le tradizioni: incantata dalla genialità di un Alexander McQueen e dall’eleganza innovativa di un Jean Paul Gaultier. Sono una sognatrice autentica che crede che le passioni sono l’alimento per concretizzare i sogni, amo viaggiare,visitare musei, conoscere e documentarmi sempre….