Mercoledì è sempre la giornata che si trova in mezzo alla settimana, perciò dovrebbe essere quella in cui si concentrano più cose infatti, il 23 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, si tiene l’incontro con uno dei cineasti più importanti e originali del cinema italiano contemporaneo, Saverio Costanzo.
Alle ore 16.30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, il regista e sceneggiatore romano rievoca con il pubblico la storia del suo esordio al cinema avvenuto venti anni fa con Private. Ispirato a fatti reali, il film racconta l’occupazione militare della Palestina dalla prospettiva intima e privata di una famiglia costretta a condividere la sua abitazione coi soldati israeliani che si sono insediati al secondo piano. Un’opera senza schematismi, ma con la capacità rara di trasmettere un significato universale, premiata col Pardo d’Oro al Festival di Locarno.
Due i film della sezione Grand Public in programma nella Sala Sinopoli.
Il primo appuntamento è alle ore 18.30 con “We Live in Time” di John Crowley che firma una romantic comedy – protagonisti Florence Pugh e Andrew Garfield – in grado di fondere il dramma con momenti di quotidiana, irresistibile comicità, la tenerezza, il dolore, l’orgoglio, la maldestrezza.
Alle ore 21.30 vi è in anteprima “Mani nude” di Mauro Mancini che continua a raccontare, dopo “Non odiare”, le radici della violenza e a scavare con inedita complessità nelle ferite dell’animo umano. Ad aiutarlo ci sono la fotografia di Sandro Chessa, che immerge la vicenda in luci d’acquario, e un cast di prim’ordine, sia per quanto riguarda i giovani e bravissimi Francesco Gheghi e Fotinì Peluso sia per i veterani come Alessandro Gassmann e Renato Carpentieri.
A seguire in Sala Petrassi vi sono due titoli del concorso Progressive Cinema.
Alle ore 16 il pubblico può assistere alla proiezione di Greedy People, noir grottesco diretto da Potsy Ponciroli: il film è un chiaro omaggio ai fratelli Coen, un andirivieni nell’avidità e nella maldestrezza della gente comune come dei boss malavitosi, costruito in una successione di flashback dove versioni, personaggi, testimoni s’intrecciano e si contraddicono.
Alle ore 18.45 in anteprima “L’isola degli idealisti”, tratto da un romanzo di Giorgio Scerbanenco che, scritto nel 1942, andò perduto ed è stato pubblicato solo nel 2018. La regista Elisabetta Sgarbi firma un film notturno, tra terra e acqua, immerso in nebbie padane da cui – segnando una continuità con le opere precedenti dell’autrice – affiorano impreviste opere d’arte (come quelle di Adolfo Wildt) e dove un gruppo di affiatati attori dà voce all’ironia e al pessimismo di colui che ormai è riconosciuto come uno dei grandi autori del Novecento italiano.
Il Concorso Progressive Cinema accoglie inoltre, presso il Teatro Studio Gianni Borgna alle ore 20.30, la proiezione di La Nuit se traîne di Michiel Blanchart.
Nel suo debutto nel lungometraggio, il regista firma un incubo urbano che ricorda le affannate odissee notturne di Scorsese, popolato di sbandati e malviventi, con una ragazza misteriosa e un capobanda inquietante (Romain Duris), tra locali, metropolitane, stazioni ferroviarie e strade: un pugno di ore in una Bruxelles che è come New York, in un thriller stilizzato, compresso e montato benissimo.
Altre due le proiezioni in programma al Teatro Studio Gianni Borgna.
Rullo di tamburi alle ore 15.30 con On Falling, lungometraggio d’esordio di Laura Carreira, giovane cineasta portoghese che ha sviluppato il progetto con il sostegno della Sixteen Films, fondata nel 2002 da Ken Loach, e che riesce a tratteggiare un ritratto acuminato e sensibile della solitudine contemporanea e di quanto sia necessario combatterla.
Alle ore 18 il pubblico può presenziare all’anteprima di “Lumière, le cinéma! di Thierry Frémaux”. Il seguito di Lumière! L’invenzione del cinematografo ospita circa cento film dei Lumière, tutti perfettamente restaurati. Questo nuovo lungometraggio, dopo il grande successo del suo predecessore, conferma al pubblico di tutto il mondo che alla base delle più belle opere della storia del cinema ci sono le sue origini, profondamente francesi e, allo stesso tempo, internazionali.
Alle ore 21.15 in Sala Petrassi per la sezione “Best of” con la proiezione di Anora, insieme ai cinefili, commedia venata di amarezza che ha vinto la Palma d’Oro a Cannes, uno dei tanti ritratti di vite complicate ma fantastiche tratteggiati in questi anni da Sean Baker. Perfette come sempre, vivide e concrete, le ambientazioni a New York, Brooklyn e Las Vegas, e modernissimo il lavoro sulla commedia classica, rivisitata da uno dei più vitali autori americani di oggi.
Cerco notizie ad Ovest Nord Ovest, sono logorroica e amante dell’informazione. Mi occupo di comunicazione, Social Media e speakeraggio radiofonico, mi piacciono le parole perché ognuna di esse racchiude un significato specifico. Nella vita ho sempre cercato di fare più cose insieme per poter imparare e migliorare, ritengo che c’è sempre tempo per trovare le proprie passioni basta perseguire la propria strada!I miei hobby sono la cinematografia, la fotografia e lo sport soprattutto il nuoto e la boxe, almeno per il momento! Il mio posto preferito è sicuramente il mare dove poter fare introspezione e staccare la mente.