Sotto gli occhi di tutti ma notato da pochi, lo scritto sul lusso made in Italy è stato prodotto con AI. Good or not-good?
Tempo fa è stato pubblicato su questo magazine un articolo intitolato “Il lusso made in italy un successo globale in espansione.” Ebbene, non si può fare a meno di svelare che lo scritto è stato elaborato dall’alter ego dell’autore. Non è uno scherzo, è stato scritto da lui, ma contemporaneamente non da lui, bensì dall’intelligenza artificiale.
E’ bastato poco: sulla piattaforma “ChatGpt” abbiamo chiesto di scrivere un articolo di una pagina sul luxury made in italy all’estero. Tempo venti secondi, ma letteralmente, e l’articolo è stato abbozzato.
Si sarebbe certamente poi potuto dialogare con la piattaforma, magari per correggere la bozza, ovvero controbattere chiedendo un ulteriore revisione al testo eliminando così le ripetizioni; oppure di inserire altri dati ed impostare il tutto sotto forma di una narrazione, ma si è deciso di optare per la semplicità.
Come abbiamo visto il risultato è stato sbalorditivo: ma cosa davvero abbiamo voluto rappresentare con questo piccolo vezzo? Forse un seguito a quanto affermato negli articoli precedenti inerenti al tema di AI, forse il bello di creare tramite essa nuove opportunità, nuove prospettive ed arricchire ulteriormente i nostri Know-How. Forse. Certamente non abbiamo però voluto esimerci nel dare un ulteriore conferma a quanto scritto finora riguardo i nostri dubbi e le nostre perplessità.
Quanto effettivamente AI sarà in futuro un aiuto e non una sostituzione? Possiamo dedurre quante categorie potrebbero essere a rischio, a cominciare dai giornalisti per esempio.
Figure professionali forgiate in anni di studi, di praticantato ed esperienza sulla strada. Eppure basterebbe impostare la giusta domanda, formulata nel giusto modo e tutti potremmo diventare pubblicisti, scrittori, opinionisti e chi più ne ha più ne metta. Ed è solo una piccola fetta del mondo umanista.
Si lasci ora al lettore dedurre le altre possibili implicazioni e la crisi sociale che questa potrà portare. La nota positiva è qui e ora: chi scrive, oggi, esprime la sua personale proprietà intellettuale e non quella di un cervello alternativo.

Nato a Milano il 9 Agosto 1974, ha conseguito studi ed esperienze lavorative di progettazione meccanica. Agli inizi del 2000 quasi per gioco coltiva l’hobby della scrittura, divenendo inaspettatamente giornalista pubblicista. Ha collaborato con svariati quotidiani scrivendo di cronaca e inchiesta, nonché con magazines mensili dedicati alle auto storiche per via della sua passione per il collezionismo automobilistico di nicchia. Oggi lavora in una fondazione nel centro di Milano, ma non appena il tempo glielo consente, ne approfitta per condividere notizie ed opinioni. La sua citazione preferita, come un mantra, la ruba al celebre film “Scent of woman,” in cui Al Pacino, nei panni di un colonnello non vedente dell’esercito, risponde alla domanda del suo giovane badante sull’ammirazione che ha delle donne: “Le donne le amo sopra ogni cosa. Al secondo posto, ma con lunga distanza… c’è la Ferrari.” Carpe Diem.