Il terzo giorno del Festival del cinema di Torino nella Reggia di Venaria Reale si apre con una lista ricca di impegni.
Le voci di corridoio riportano file molto lunghe per la visione di una sola pellicola, il che fa ben sperare alla resurrezione delle sale cinematografiche, che – nel periodo post covid – hanno sofferto parecchio. In aggiunta, si evince che la popolazione è interessata ad interagire, cercando di evadere dalla propria confort-zone andando alla scoperta di nuovi interessi.
Ma da dove deriva la nascita di questa cerimonia?
Il Torino Film Festival nasce dal 1982 come festival internazionale Cinema Giovani. Sin da subito si è contraddistinto per l’attenzione alle nuove forme e tendenze sulla scena cinematografica, soprattutto per le produzioni indipendenti, le opere prime e seconde, i documentari. Tutto ciò che rende unico il TFF è la diversità, la collaborazione e l’innovazione che conquistano una comunità di autori e cinefili.
La mattinata vola grazie alle conferenze stampa, in cui si sono presentati molti rulli tra cui “Non riattaccare” di Manfredi Lucibello, tratto dal romanzo di Alessandra Montrucchio, unico lungometraggio italiano in concorso.
Nel cast son presenti la bravissima Barbara Ronchi ed un profondo Claudio Santamaria, alla produzione Piergiorgio Bellocchio ed Antonio e Marco Manetti. Inoltre, la colonna sonora è di Francesco Motta in occasione di questo favoloso progetto.
La pellicola è dedicata a Carlo Macchitella, produttore cinematografico scomparso lo scorso marzo, ed è ambientata in una realtà distopica e lontana.
Questo lungometraggio è speciale perché è “essenziale”, ossia è stata creato partendo dagli elementi presenti, da ciò che gli attori e tutto il team avevano a disposizione e dall’unione forte e distintiva, creatasi all’interno della stessa troupe. Dunque, la percezione del disagio è stata tangibile ma sapientemente arginata dal gruppo stesso, grazie alla forte connessione sviluppata all’interno, rafforzando così un’elevata dose di creatività per rendere tutto ciò più funzionale.
La conferenza stampa di una pellicola fuori concorso “Vangelo secondo Maria” di Paolo Zucca è stata un altro successone del TTF23.
La storia riguarda Maria, interpretata da Benedetta Porcaroli, una ragazza molto giovane originaria di Nazareth, la quale è alla grande ricerca di libertà ed indipendenza. Tutto ruota intorno ad un bisogno di istruzione, di ribellione e di voglia di conoscenza. Ed è proprio per questo che la Madonna si ribella a Dio, disobbedendogli.
La figura di Giuseppe, Alessandro Gassman, maestro e complice della vergine Maria, anche qui un immenso colpo di scena, poiché è tutto completamente diverso. Dunque, pellicola coraggiosa, fuori dagli schemi e drammatica.
Riusciranno uomini e donne ad essere sempre più complici piuttosto che alimentare l’antagonismo?
Infine, una masterclass splendida con Fabrizio Gifuni tenendo banco con la storia del cinema e del teatro, conditi da aneddoti speciali sulla sua carriera.
Cerco notizie ad Ovest Nord Ovest, sono logorroica e amante dell’informazione. Mi occupo di comunicazione, Social Media e speakeraggio radiofonico, mi piacciono le parole perché ognuna di esse racchiude un significato specifico. Nella vita ho sempre cercato di fare più cose insieme per poter imparare e migliorare, ritengo che c’è sempre tempo per trovare le proprie passioni basta perseguire la propria strada!I miei hobby sono la cinematografia, la fotografia e lo sport soprattutto il nuoto e la boxe, almeno per il momento! Il mio posto preferito è sicuramente il mare dove poter fare introspezione e staccare la mente.