La chiamano la Hollywood del lido di Venezia, l’attesissimo appuntamento di fine estate. Chiaramente si parla della celebre e tanto ambita Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Sono stati selezionati e pubblicati i film italiani in concorso, saranno presenti tantissimi autori più o meno noti e altri registi piuttosto rinomati: Pedro Almodovar, Pablo Larraín, Lav Diaz e tantissime altre straordinarie sorprese.
Già si denota un inizio di Biennale valido, a causa della distinta pellicola di Tim Burton “Beetlejuice Beetlejuice”.

L’ottantunesima edizione sarà magistralmente incisiva, grazie anche alla presenza di tantissime stelle del cinema, variando da Brad Pitt a Jude Law, la bellissima Cate Blanchett, Antonio Banderas ; saranno presenti Joaquin Phoenix e Lady Gaga con “Joker Folie à Deux”, tant’è che lo storico direttore del festival Alberto Barbera aggiunge: “ Todd Philips si conferma uno dei registi più originali del panorama cinematografico statunitense”.
Piccolo reminder: Joker, rullo del regista citato pocanzi, nel 2019 vince il leone d’oro.
Pietrangelo Buttafuoco è il nuovo presidente della cerimonia e ha lanciato un messaggio: “Invito al viaggio di vascelli e vagabondi, per come li chiamerebbe Manilo Sgambro (filosofo, scrittore, poeta, ha collaborato anche con il cantautore Franco Battiato), che parte da Venezia, che di suo è sempre in anticipo sul futuro. La mostra è il più antico festival al mondo ed è ancora il luogo dove cineasti si danno ritrovo per plasmare il cinema internazionale”.
Invece, Alberto Barbera, nominato direttore artistico della biennale cinema per il biennio 2025-2026, sostiene che saranno presenti moltissimi film lunghi se non lunghissimi, di durate anomale.”
I cinque film italiani
21 i rulli in concorso, in corsa per il leone d’oro, che sarà assegnato dalla giuria guidata da Isabella Huppert: “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, “Vermiglio” di Maura Delpero, “Iddu” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, “Queer” di Luca Guadagnino, “Diva futura” di Giulia Louise Steigerwalt.

Gianni Amelio è già stato al Lido, ormai la fama lo precede, portandosi a casa una vittoria nel 1998 con “Così ridevano”; ed una seconda volta con “Il Signore delle formiche” nel 2022.
Questo nuovo progetto è ambientato nell’ultimo anno della Prima Guerra mondiale, nell’anno di Caporetto, in cui due medici, amici sin da bambini, lavorano nello stesso ospedale militare dove ogni giorno arrivano feriti gravi dal fronte.
Come sarà la performance di Alessandro Borghi e Gabriel Montesi?
“Vermiglio” di Maura Delpero è ambientato in un piccolo paesino sulle Dolomiti, negli anni precedenti alla fine della Seconda guerra mondiale e, secondo Alberto Barbera, lascerà il pubblico molto sorpreso grazie anche alla presenza di molti attori non professionisti.

In concorso c’è anche l’italiano vip Luca Guadagnino, che doveva essere presente a Venezia lo scorso anno, in apertura del Festival ma saltò a causa dello sciopero degli attori di Hollywood.
Programmazione da tener sotto osservazione?

La sezione orizzonti aprirà con l’opera di Valerio Mastandrea:
“Prendo questa opportunità come un’occasione da non perdere poiché mi dà l’opportunità di liberare una storia che è stata solo mia per tanto tempo e che, spero, diventerà di dominio pubblico.”
Il cast è formato da, oltre che da Mastandrea stesso, da Dolores Fonzi, Lino Musella, Giorgio Montanini, Justin Alexander korovkin, Barbara Ronchi, Luca Lionello e Laura Morante.
Saranno presenti anche pellicole cinematografiche che rappresenteranno l’aspetto conflittuale tra Russia ed Ucraina e quello tra Palestina e Israele.
Infine, oltre a tantissime altre programmazioni interessanti, la chiusura di Venezia 81 la terrà un thriller soprannaturale dal titolo “L’orto americano” di Pupi Avati:
“Ancora una volta affondiamo il genere gotico ma questa volta ci allargheremo per la prima parte del racconto a quell’America rurale che è del tutto simile alla nostra Emilia-Romagna.”

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