Una nuvola rosa incombe sul mondo cinematografico grazie alla regia di Greta Gerwing (“piccole donne” e “Lady Bird”) dal nome “Barbie”. Un teaser che omaggia gli eredi di Kubrick in “2001: Odissea nello spazio”, anche se al posto delle bambine vi erano delle scimmie, ma di cosa si tratta?
L’attesissimo nuovo film/musical della regista spiazza e convince tutti: racconta le avventure di una bambola che viene bandita dal suo mondo utopico, Barbieland, poiché imperfetta. Pertanto, è costretta a fuggire nel globo reale per cercare la bambina che all’epoca giocava con lei, con la mission di ricreare una connessione permettendole così di tornare com’era in principio, ossia impeccabile.
Le impressioni sulla scelta del cast? Favolosi applausi a Margot Robbie nel ruolo principale di una principessa rosa e Ryan Gosling, nel ruolo di Ken, insieme e non, sono la perfezione fatta coppia.
Barbie è nata alla fine degli anni ‘50 dalla mitica Ruth Handler, moglie del cofondatore della Mattel, è diventata uno dei giocattoli più venduti al mondo.
Inoltre, vista la perfezione dei modellini, hanno deciso di introdurre il “body positivity”, includendo qualsiasi modello di genere e fisicità, alimentando il Girl power, famoso “potere di squadra tra donne”.
Inizialmente, tutta questa varietà di Barbie, sembrava uno spot pubblicitario all’interno del film stesso.
Tant’è che hanno svolto una straordinaria campagna marketing anche per merito di una grafica colma di colori, spunti e creatività. Tuttavia, il lungometraggio rappresenta molto di più di ciò che vuol mostrare, poiché richiede un osservatore attento alla critica.
All’interno della pellicola sono presenti parecchi spunti socioculturali da non sottovalutare e, per assurdo, neanche banali.
In primo luogo, i danni che ha creato il patriarcato alla società; quindi Ken che cerca con gli altri Ken di voler dominare il mondo utopico nel quale vivono, cercando di spodestare tutte le Barbie.
Successivamente interviene la solidarietà femminile che aiuta proprio queste ultime a liberarsi dal controllo mentale, generato dal genere maschile. Grazie anche ad un discorso lungimirante posto da Gloria (America Ferrera) sulla complessità dell’esser Donna con un’attitudine al “never give up”.
Bella pensata ma dove sta scritto che dev’esser necessariamente in tal modo?
Un’altra scena pesante si palesa quando Barbara si reca nell’azienda di fabbrica pensando di far cosa gradita, non sapendo di entrare nella tana del lupo.
Infatti, cercano di ingannarla dicendole che per salvarsi sarebbe dovuta rientrare nella classica scatola di cartone per la vendita, schiacciando così tutti i suoi sogni, la ricerca di sé stessa e la sua identità.
Infine un crollo emotivo da parte di Ken, il quale non riesce a comprendere cosa sono le emozioni e come entrare in contatto con esse, avendo la possibilità di esplorare le sue peculiarità.
Insomma, ci hai dato una bella svegliata a tutti. Forse dovremmo rivalutare le priorità dell’essere umano, cercando di trovare un equilibro tra le due realtà femminile e maschile dal momento in cui devono coesistere l’una con l’altra (!?)
Cerco notizie ad Ovest Nord Ovest, sono logorroica e amante dell’informazione. Mi occupo di comunicazione, Social Media e speakeraggio radiofonico, mi piacciono le parole perché ognuna di esse racchiude un significato specifico. Nella vita ho sempre cercato di fare più cose insieme per poter imparare e migliorare, ritengo che c’è sempre tempo per trovare le proprie passioni basta perseguire la propria strada!I miei hobby sono la cinematografia, la fotografia e lo sport soprattutto il nuoto e la boxe, almeno per il momento! Il mio posto preferito è sicuramente il mare dove poter fare introspezione e staccare la mente.